. La Baio: rievocazione storica che si svolge ogni 5 anni

Sul finire del primo millennio cristiano, anche le vallate alpine, cosi come altre aree geografiche dell'Europa occidentale, conobbero la piaga delle scorribande operate delle orde saracene provenienti dalla Provenza: questo fu per i montanari un periodo di tremende vessazioni, tanto che, quando un'alleanza di Signori si prefisse di scacciare gli invasori, la gente locale insorse organizzandosi in milizie popolari.

I Sampeyresi imparano fin da piccoli, ascoltando i racconti dei nonni, che la festa della Baio ricorda proprio quegli eventi cosi lontani, che vanno a perdersi nella notte dei tempi.

Gli studiosi locali, impegnati in un lavoro di ricostruzione storica reso difficile dalla scarsita dei documenti scritti, stanno a poco a poco evidenziando altri aspetti della Baio: la festa, infatti, subi profondamente le influenze che ebbero su di lei momenti storici particolarmente significativi che la arricchirono di nuove valenze senza peraltro stravolgerne il significato centrale: per i Sampeyresi, infatti, a dispetto della "guerra" che ne sta alla radice, la Baio e prima di tutto una straordinaria festa di armonia e di riappacificazione ed e per questo che se la sentono cosi preziosa!

Se poi qualcuno vorrà approfondire il discorso, e scoprire l'importanza che ebbero, nello strutturare la festa, ad esempio le compagnie della gioventù medievali o i grandi mutamenti storici dei secoli successivi, troverà una valida bibliografia che potrà riservare interessanti sorprese...

Le Bale del Comune di Sampeyre sono ben quattro: in passato erano più numerose, ma qualcune sono ormai definitivamente scomparse (si pensi, ad esempio, a quelle di Becetto e Sant'Anna).

Attualmente, oltre a quello del Capoluogo (`Piasso", in "nosto modo"), ci sono i cortei di Rore ("Roure"), Calchesio ("Chucheis") e Villar ("Vilà").

La prima domenica, la Baio di Calchesio fa visita a quella di Sampeyre (con il solenne incontro degli Abà, capi indiscussi della festa, che incrociano le spade in segno di saluto), la seconda domenica convergono nel capoluogo tutte le quattro Baie.

Il giovedi grasso e giorno di... processi: le Baie, infatti giudicano il proprio Tesoriere accusato di furto ai danni della comunità: la sentenza emessa nei confronti dell'accusato non e la medesima in tutte e quattro le località ...

Partecipano alla sfilata centinaia di figuranti: non cercate le donne nel corteo, per antica tradizione tutti i ruoli, anche quelli femminili, sono rivestiti da maschi; alle donne tocca il compito fondamentale di confezionare gli antichi costumi.
 

I PERSONAGGI

CAVALÌE (cavaileri) presenti solo nelle Baìe di Sampeyre e Calchesio. Per la tradizione rappresentano la milizia a cavallo dell'esercito valligiano che cacciò gli invasori; indossano uniformi verdi a Calchesio, nere a Sampeyre.

TAMBOURN MAJOUR personaggio presente solo nelle Baìe di Calchesio e Villar: apre il corteo muovendo ritmicamente una lunga asta.

SERAZÌNE Dovrebbero essere delle bambine ma nelle Baìe non sono ammesse le femmine e allora sono interpretate da giovanissimi maschietti. Agitano ininterrottamente dei fazzoletti: secondo la tradizione segnalavano alle milizie locali i movimenti dei Saraceni.

SEGNOURINE (signorine, Cantinere a Villar) gli invasori, è noto, non erano granché gentiluomini e le giovani ragazze del paese correvano rischi non indifferenti. Finita l'emergenza possono tornare in pubblico a sfilare.

TAMBOURIN (tamburini) chiamano a raccolta il corteo e lo accompagnano al rullo dei tamburi.

LA TIMBALO suonatore di grancassa; è presente solo nella Baìo di Villar.

SAPEUR (zappatori) Altro corpo della milizia valligiana. Durante le sfilate della Baìo, i Sapeur, che sono presenti in tutti e quattro cortei, spaccano a colpi d'ascia le barriere lasciate, secondo la tradizione, dagli invasori in fuga.

GREC: (Greci) secondo la tradizione rappresentano i prigionieri dei Saraceni liberati dalle milizie valligiane con cui festeggiano la ritrovata libertà. Fumano pipe dalle forme curiose.

ESCARLINÌE Sono i soldati di fanteria, detti "scampanellatori" perché hanno ormai addobbato a festa le loro mazze con gli "escarlìn", i campanelli.

ESPOUS coppie di sposi in festa, personaggi, senza dubbio, tra i più belli di tutto il corteo, piacevoli anche da interpretare perché spesso chiamati a danzare sulle musiche tradizionali durante le pause della sfilata.

SEGNOURI (signori) I ricchi del luogo, che non hanno più paura di essere derubati.

I SOUNADOUR sono la colonna portante della Baìo, allietano il corteo e i balli per tutto il giorno... e la notte. Gli strumenti suonati nella Baìo sono la fisarmonica, il "semitun", il violino e il clarinetto.

Gli ALUM rappresentano i capi militari supremi: sono otto per ciascuna Baìo e seguono un rigido ordine gerarchico. Ad ogni edizione della Baìo, in conclusione della festa, quando escono di scena il Segretario e il Tesoriere in carica, vengono eletti due nuovi Alum tra i vari membri della sfilata: cinque anni dopo entreranno in carica col grado minore, quello di "Tenenti". Tutti indossano feluche napoleoniche e sono armati di spada.
Lo Stato Maggiore di tutte le quattro Baìo è così composto:

TENENTI (Sout-Portobandiero) sono le "matricole" dello Stato Maggiore: devono soprattutto imparare e non hanno molta voce in capitolo; cinque anni dopo saranno:

PORTABANDIERA Hanno l'onore di reggere la gloriosa bandiera della Baìo (ogni Baìo ne ha una propria) e alla fine della festa sono pronti per salire al massimo potere, quello detenuto dagli

ABÀ comandanti supremi e indiscussi della Baìo, rappresentano i capi-popolo che guidarono la rivolta contro i Saraceni. Durante la Baìo, e già anche prima, a Sampeyre gli Abà assumono un prestigio notevole e conquistano il rispetto di tutti: sono loro che hanno sulle spalle tutta la responsabilità della festa (una volta ci rimettevano anche di tasca propria e in certi casi dovevano perfino "vendere una vacca"). Solo nel Capoluogo uno dei due Abà è una specie di "primus inter pares" e assume la carica di Aba Majour (Abà maggiore). In teoria sarebbe proprio il "Majou" il capo supremo di tutte le quattro Baìe (e sulla feluca non porta la "A" ma la "M").

SEGRETARI E TEZOURÌE: gli ultimi due Alum assumono due cariche distinte: uno è il Segretario della Baìo e custodisce il registro ultra-centenario della festa, l'altro è il Tesoriere che purtroppo si fa tentare dal "malloppo" e ne asporta una parte....Contro il Tesoriere (e il Segretario, considerato complice) viene inscenato un pubblico processo in piazza il giovedì grasso, che rappresenta un momento gustoso in cui l'intera comunità fa autocritica e si prende in giro da se....Interpretare il Tesoriere non è facile: bisogna avere doti da "attori" e non patire....la scena.

UZOUART (ussari) armati di fucili, spade o alabarde, sono le guardie del corpo degli Alum; a loro spetta anche il gravoso compito di inseguire il Tesoriere fuggitivo; per cappello portano delle mitrie.

GRANATÌE: presenti solo a Villar dove hanno lo sgradevole compito di eseguire l'esecuzione dei Tesorieri. Quella di Villar è l'unica Baìo in cui i Tesorieri non vengono graziati.

MORU (mori) personaggi spassosi, presenti solo nel corteo del capoluogo. I mori, con le facce dipinte di nero, si portano appresso un asino e sarebbero nientemeno che....i Saraceni fatti prigionieri!

TURC (turchi) loro pure presenti solo a Sampeyre: portano il fez come i mori ma a differenza di questi ultimi sarebbero invece ex prigionieri dei Saraceni liberati (come i Grec). Viaggiano in coppia, uniti a due a due da una catena ai piedi

CANTINÌE:(cantinieri) le truppe addette ai vettovagliamenti: soprattutto riforniscono il corteo di buon vino e vanno avanti e indietro armati di....fiasco (naturalmente abbellito con i "bindel', i preziosi nastri di seta multicolori).

ARLEQUIN (arlecchino) sono, paradossalmente, i "tutori dell'ordine": devono fare in modo che gli spettatori non disturbino il corteo e per riuscirci....fanno di tutto, compreso agitare code di scoiattolo e topi morti (ora finti) per fare indietreggiare la folla. E' un ruolo che richiede attenzione e bravura. Sono vestiti in modo grottesco e portano appesi ai cappelli gusci di lumache.

LOU VIÈI E LA VIÈIO (Il vecchio e la vecchia) Chiudono il corteo ed hanno, fin troppo scopertamente, un significato simbolico: non sono solo i due anziani che fanno festa con i giovani, rappresentano anche la Baìo che finisce... la conclusione dell'inverno. Per interpretarli bisogna essere un po'attori.